Lo “spirito costituzionale” e il pensiero democratico italiano
Con il dossier su “Libertà e democrazia nella cultura politico-giuridica italiana” abbiamo compiuto un percorso volto a dar conto del “patrimonio di cultura politica e civile” che è alla base della Carta costituzionale e del nostro vivere comune, prendendo in considerazione un arco temporale che va dal XVIII secolo al contesto storico-politico della Costituente.
Il terzo e ultimo fascicolo ci consente di aggiungere alcuni elementi a quel panorama di contenuti, valori e ideali già emersi nelle precedenti uscite, evidenziando in maniera ancora più chiara almeno due punti.
Il primo riguarda la continua rielaborazione delle tradizioni politiche che, nel frangente storico preso in esame, si sono incontrate e hanno fatto scaturire da quest’incontro una metamorfosi arricchente. Ci riferiamo, ad esempio, all’esigenza di unire liberalismo economico e etico-politico (Einaudi), liberalismo e interventismo /statalismo (Dossetti, Moro) di veicolare una compenetrazione tra sviluppo umano e industriale (Olivetti e il Movimento Comunità) e di far convivere socialismo e tradizione liberale (ancora Einaudi, Calamandrei, Bobbio). Molte delle figure protagoniste del fascicolo sono state il perno di questi dialoghi, diventati concreti nel contesto della Costituente, ma anche successivamente, nella scelta di determinate battaglie e strategie politiche: Nenni, La Malfa, Moro, Iotti, Togliatti, Berlinguer, De Gasperi. Riformismo e “compromesso storico” sono solo alcune delle parole chiave di questo impegno, caratterizzato certamente da divisioni, ma anche dalla ricerca di un’unità che tenesse conto delle differenze.
Il secondo punto riguarda, invece, la natura della democrazia, il rapporto con l’educazione “civile” (Montessori, Calamandrei, Lazzati), la continua sua rimeditazione: una riflessione “costituente” al momento della nascita della repubblica democratica italiana, ma che è stata – e deve esserlo ancora - feconda oltre quel tempo e quello spazio. Dall’idea di Togliatti di una democrazia originata dalla lotta contro il fascismo e che consideri la Costituzione come punto di riferimento del passato e programma per il futuro (su una via analoga, anche se non identica, la posizione di Basso) alla teorizzazione di Capitini di un modello di “omnicrazia”, caratterizzata dal potere dal basso, di tutti. E ancora: l’idea berlingueriana di democrazia come finalizzata alla «crescita culturale e civile dei cittadini» e la prospettiva degasperiana di una democrazia rappresentativa che possa coniugare l’ambito della libertà con quello della responsabilità. Tradizioni e culture diverse si sono unite, in modo che quel rapporto tra democrazia sostanziale e formale (centrale, tra gli altri, in Dossetti) potesse trovare nella pluralità delle posizioni e delle voci, anche e soprattutto nelle più “irregolari” (Silone), la forza di concretizzarsi: si pensi a Calamandrei e all’esigenza di fondare la democrazia sulla giustizia sociale; alla complessa architettura della “città dell’uomo” di Lazzati; alla visione democratica di La Pira fondata sul concetto di bene comune, influenzata dal personalismo e da un’idea pluralistica dello Stato.
Emerge, infine, un ulteriore aspetto: queste visioni e riflessioni gettarono le basi anche di un certo modo – anch’esso pluralista – di guardare fuori dall’Italia, con un’attenzione particolare al processo di integrazione europea (Einaudi), all’importanza del diritto dei popoli (Basso), al rapporto tra interesse nazionale e contesto internazionale (La Malfa), a come rendere possibile l’esclusione di un nuovo conflitto mondiale (Togliatti) e a come, infine, costruire su base pacifica l’interdipendenza tra i popoli (Berlinguer). Temi e riflessioni politiche di struggente attualità.
In occasione dell’uscita del primo numero avevamo presentato questo dossier come una goccia nel mare rispetto alla necessità di nutrire la memoria collettiva del nostro paese. Lo scopo è stato quello di tessere una rete che tenesse insieme generazioni lontane, legando passato, presente e futuro. Una sola goccia nel mare, eppure così importante.
Con questo fascicolo “Cosmopolis” giunge alla sua ventesima uscita. È stato un percorso iniziato nel 2006, che ha ospitato contributi su temi che vanno dalla politica alla scienza, dall’arte all’attualità, coinvolgendo autrici/autori nazionali e internazionali. È giunto ora il momento di fermarsi per una pausa. Ringraziamo tutte e tutti coloro che negli anni hanno deciso di collaborare con noi e che hanno seguito il cammino di questa rivista con curiosità e piacere.